Toxoplasmosi, gatti e gravidanza: sfatiamo i falsi miti

Più spesso di quanto si possa immaginare ci sentiamo dire frasi come questa: “Dobbiamo dare via il gatto perché mia moglie è incinta e durante la gravidanza deve stare lontana dai gatti altrimenti contrae la toxoplasmosi, molto pericolosa per lei e per mio figlio.”
In questo articolo approfondiamo l’argomento sfatando il luogo comune secondo cui le future mamme non possono convivere con i propri gatti.

Iniziamo dalle basi: cos’è la toxoplasmosi, come si trasmette, come si cura

La toxoplasmosi è una malattia parassitaria molto diffusa causata dal Toxoplasma gondii, quasi sempre è in forma asintomatica e nella grande maggioranza dei casi non ci si accorge nemmeno di averla avuta, perché dà sintomi lievi e generici.
Il toxoplasma sopravvive all’interno di alcune tipologie di animali tra cui tutti i mammiferi, uomo compreso, i volatili e le feci del gatto infetto.
Le vie di contagio più probabili nell’uomo sono principalmente l’ingestione e la manipolazione di carni crude o poco cotte e l’assunzione di verdure crude e non trattate con disinfettanti. Ma si può contrarre anche entrando a contatto diretto con il terreno infestato da ovocisti o l’accidentale ingestione degli stessi.
A parte che nei casi di persone immunosoppresse e in gravidanza per cui sono necessarie immediate terapie con specifici antibiotici e/o antiparassitari, la toxoplasmosi generalmente si risolve da sola, senza bisogno di assumere farmaci o seguire terapie alternative. Nel caso dei gatti anche loro sono in grado di gestire questa infezione da soli, a meno che non abbiano un sistema immunitario compromesso.

 

Toxoplasmosi, gatti e gravidanza: vero e falso

✅ VERO: La toxoplasmosi può rivelarsi particolarmente insidiosa se contratta durante la gravidanza, in quanto può essere trasmessa al feto.

Tuttavia, se la futura mamma già prima della gravidanza è entrata in contatto con la toxoplasmosi, non contrarrà più l’infezione e sia lei che il bambino saranno immuni a vita. Inoltre, è davvero difficile che un gatto domestico possa trasmettere la malattia alla futura mamma, salvo che il micio abbia la possibilità di uscire all’esterno e si nutra di roditori e uccelli infetti o ingerisca carne cruda.

 

❌ FALSO: I gatti sono portatori della toxoplasmosi.

I gatti NON sono portatori della toxoplasmosi, infatti il responsabile della trasmissione è il parassita che può riprodursi soltanto nel loro intestino tenue, dove gli ovociti vengono espulsi tramite le feci. Bisogna precisare che sono necessari da 1 a 5 giorni dall’emissione delle feci prima che queste uova diventino in grado di trasmettere la malattia all’uomo, quindi cambiando quotidianamente la lettiera il rischio praticamente si annulla, per le donne in gravidanza è consigliabile farla pulire ad altri membri della famiglia oppure indossare i guanti e lavare bene le mani.

 

❌ FALSO: Il gatto deve in ogni caso essere allontanato perché sicuramente ha la toxoplasmosi e la trasmette alla futura mamma.

Abbandonare il gatto non è una soluzione. Il gatto non è portatore della toxoplasmosi e non va allontanato dalla famiglia.
Il nostro suggerimento è innanzitutto di scoprire se il vostro gatto sia affetto da toxoplasmosi effettuando un esame delle feci e un prelievo di sangue. Procedere anche a un’analisi dei futuri genitori, attraverso le analisi del sangue.
In ogni caso adottando semplici precauzioni si minimizza il rischio di una prima infezione.

 

Prevenzione per le famiglie in dolce attesa

La prevenzione è la miglior cura. Per chi aspetta un bebè e abbia gatti in casa consigliamo di:

  • evitare che il gatto esca di casa in situazioni non protette in cui possa entrare in contatto con altri animali e ingerire carne cruda;
  • pulire quotidianamente la lettiera utilizzando guanti protettivi e lavandosi accuratamente le mani dopo la pulizia;
  • nutrire il gatto con cibi industriali o ben cotti.
  • evitare carne cruda o poco cotta, salumi ed insaccati;
  • evitare uova crude;
  • evitare di bere latte non pastorizzato;
  •  manipolare carni crude solo con i guanti;
  • lavare bene le stoviglie ed i piatti che sono stati a contatto con carne cruda;
  • lavare accuratamente la frutta e la verdura prima di mangiarla, meglio con bicarbonato;
  • congelare la carne e gli insaccati;
  • indossare i guanti quando si fa giardinaggio o qualunque altra attività che richiede di toccare la terra.

 

Per qualsiasi dubbio e/o necessità di approfondimento il nostro consiglio è sempre di rivolgervi al vostro medico curante e al veterinario di fiducia.

 

 

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