“Buongiorno, mi chiamo Barbara. Io e mio marito vorremmo adottare un cucciolo per farlo crescere insieme ai nostri figli di 2 e 5 anni, Può consigliarci la razza migliore, che dia meno problemi in casa?”
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Rosanna Cabasino, responsabile del settore Adozioni di ALFA, risponde ai dubbi e alle numerose domande di chi desidera allargare la famiglia con un amico a quattro zampe. Abbiamo deciso di raccoglierle in una rubrica speciale, sperando possa essere utile per chi ha già adottato e per chi è in cerca di risposte!
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Cara Cinzia,
a volte può accadere che la vivacità o le insicurezze dei nostri cani rendano difficile la convivenza, 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘁𝗶 𝗮𝘃𝘃𝗶𝗹𝗶𝗿𝗲! Sono tantissime le persone che hanno avuto i tuoi stessi disagi, anche per cani di razza, acquistati negli allevamenti. Spesso queste situazioni si creano quando ci rivolgiamo al cane come se fosse un bambino, umanizzandolo e trasmettendo messaggi che lui può trovare equivocabili.
Se hai qualsiasi difficoltà con Peggy, che hai adottato tramite ALFA, potremo affrontare insieme il problema, indirizzandoti ai nostri educatori cinofili per correggere il tiro con interventi mirati.
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Cara Greta,
Innanzitutto 𝘁𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗲𝗻𝗶𝗿𝗲 𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗮𝗹𝗶 𝗳𝘂𝗴𝗵𝗲, 𝗮𝘀𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗮 𝗿𝗲𝗰𝗶𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝗴𝗶𝗮𝗿𝗱𝗶𝗻𝗼 𝘀𝗶𝗮 𝗶𝗻𝘁𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝘀𝗶𝗮𝗻𝗼 𝗳𝗮𝗰𝗶𝗹𝗶 𝘃𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝘀𝗰𝗶𝘁𝗮; nel caso l’area non possa essere messa in sicurezza, assicurati che Margot esca solo quando ha il guinzaglio.
Prima di partire assicurati che sulla medaglietta sia ben leggibile il tuo recapito, che in caso di fuga ti aiuterà a ritrovarla più facilmente.
Se dovesse scappare, la prima cosa da fare è procedere immediatamente con la denuncia di smarrimento alla polizia locale e alla ASL veterinaria. Contestualmente divulga volantini che riportino una foto della cagnolina e un tuo recapito telefonico. Attenzione a non limitarti alla zona della fuga o dello smarrimento: un animale spaventato e spaesato può camminare per diverse decine di chilometri.
Dal momento che hai adottato tramite ALFA, puoi contattarci e ti aiuteremo ad affrontare qualsiasi emergenza, 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 𝗮𝘂𝗴𝘂𝗿𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗹𝗲 𝘃𝗮𝗰𝗮𝗻𝘇𝗲 𝘁𝘂𝗲 𝗲 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗿𝗴𝗼𝘁 𝘁𝗿𝗮𝘀𝗰𝗼𝗿𝗿𝗮𝗻𝗼 𝘀𝗲𝗿𝗲𝗻𝗲 𝗲 𝗶𝗻 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗮 𝘀𝗶𝗰𝘂𝗿𝗲𝘇𝘇𝗮!
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Cara Francesca,
All’inizio sia tu che Nina dovrete trovare gli equilibri del nuovo “branco-famiglia” e sicuramente sarai tu a stabilire le regole e gli spazi della vostra nuova vita insieme.
Nina avrà bisogno di ambientarsi, entrare in confidenza con i luoghi e le persone del nucleo familiare e le altre che abitualmente frequenti. Il processo potrebbe richiedere un periodo più o meno lungo e a seconda del contesto ed è frequente che questo nuovo inizio porti la nuova arrivata a sporcare o fare dei danni. Il consiglio che ti do è quello di 𝗮𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝗿𝗹𝗮 𝗲 𝗶𝗻𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝗿𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗳𝗮𝗿𝗲, 𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗶.
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Cara Luciana,
La risposta al tuo quesito è quella di 𝗮𝘀𝘀𝗲𝗰𝗼𝗻𝗱𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗮𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗲, 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝘂𝗶 𝗲̀ 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗲 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗼. Considera che tutti i cani, nessuno escluso, hanno bisogno di attenzione, affetto e amore da parte di chi li ha adottati e momenti di svago all’aria aperta affinché non diventino tristi e inizino a soffrire di stress e depressione.
Ne consegue che lasciare un cane sempre e solo fuori, utilizzandolo esclusivamente come cane da guardia e senza coinvolgerlo nella vita familiare sarebbe un gesto crudele, che non farebbe bene né a lui, né a voi. Allo stesso modo, non si può lasciare il cane sempre in casa, senza assicurargli almeno due passeggiate quotidiane e momenti di gioco e attività all’aria aperta.
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La tua domanda riflette uno degli interrogativi più frequenti che si pone chi decide di adottare un derivato maremmano, ma potremmo dire anche un cane di taglia medio grande in generale.
Avrò abbastanza spazio per lui? Avrà bisogno di un giardino?
La mole del cane e la sua “storia” portano ad interrogarsi sul dove è opportuno farlo vivere, piuttosto che sul come, cosa invece ben più importante soprattutto quando si tratta di cani da pastore ed in particolare di derivati maremmano.
Nascendo come cani guardiani degli armenti e quindi cani da “lavoro” di guardia e vigilanza, possiedono in generale un forte istinto di proprietà e di difesa. Per questo motivo lasciare un maremmano da solo in giardino o in un grande terreno tutto il giorno, senza creare una relazione efficace e solida con lui, non è mai una buona idea: difenderà il territorio che gli avete “affidato”, ma potrà trasferire il suo istinto territoriale anche alla casa, ai proprietari e a tutto ciò su cui potrà esercitare la sua possessività (ciotole, giocattoli, cuccia).
Ciò di cui ha veramente bisogno un derivato maremmano è “lavorare”, impegnarsi sia mentalmente sia fisicamente. Per questo è indispensabile avere una famiglia che sia presente, attiva, e che con pazienza e la giusta fermezza si dedichi a lui il tempo necessario a garantirgli il giusto equilibrio mentale.
Ti consigliamo di uscire più volte al giorno per fare passeggiate insieme e svolgere attività all’aria aperta, di ritagliarti tempo per giocare con lui ed impegnarlo mentalmente, sarebbe ottimale poter organizzare con lui escursioni fuori porta e gite in mezzo alla natura.
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ti ringraziamo per la tua domanda perché ci permette di sfatare uno dei luoghi comuni più diffusi: l’opinione che un cane adulto o anziano non si affezionerà alla sua famiglia ed in particolare che non si stabilirà mai un legame profondo come quello che si crea con un cane adottato da cucciolo.
Un’idea errata per molti motivi.
Il cane è un “animale sociale”. Questa frase, che sicuramente hai già sentito, non significa semplicemente che al cane piace stare in compagnia, ma il cane vive per far parte di un 𝘣𝘳𝘢𝘯𝘤𝘰.
𝗜𝗹 𝗰𝗮𝗻𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗽𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗮 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗲 𝗹’𝗶𝘀𝗼𝗹𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗲̀ 𝘂𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗽𝗲𝗴𝗴𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗺𝗮𝗹𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝘀𝗶 𝗽𝗼𝘀𝘀𝗮𝗻𝗼 𝗶𝗻𝗳𝗹𝗶𝗴𝗴𝗲𝗿𝗲.
Un cane adulto che sperimenta per anni questo isolamento, trovandosi finalmente a far parte di un 𝘣𝘳𝘢𝘯𝘤𝘰, ritroverà la sua voglia di vivere perché vedrà appagata la sua motivazione più forte.
𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝘀𝗶 “𝗮𝗳𝗳𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲𝗿𝗮̀” 𝗮 𝘁𝗲, 𝗺𝗮 𝘀𝗲 𝘀𝗮𝗽𝗿𝗮𝗶 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗿𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗹𝘂𝗶 𝘂𝗻 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗿𝗿𝗲𝘁𝘁𝗼, 𝗲𝗾𝘂𝗶𝗹𝗶𝗯𝗿𝗮𝘁𝗼, 𝗱𝗮𝗻𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶 𝗹𝗲 𝗴𝗶𝘂𝘀𝘁𝗲 𝗿𝗲𝗴𝗼𝗹𝗲 𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶, 𝘀𝗶 𝗹𝗲𝗴𝗵𝗲𝗿𝗮̀ 𝗶𝗻 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗲𝗿𝗮 𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲𝗺𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗼𝗻𝗱𝗮 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝘀𝘂𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮. Rispetto al cucciolo, che non ha avuto la stessa lunga esperienza di solitudine ed isolamento, il cane adulto apprezza ancora di più la presenza di una famiglia alla quale tenderà ad aggregarsi prima e con maggiore attaccamento.
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Quasi sempre le famiglie con figli con bisogni speciali richiedono di adottare un cagnolino per migliorare alcune difficoltà del piccolo, con aspettative circa il ruolo “teraupetico” del cane. Tuttavia l’adozione dovrebbe partire da altri presupposti, ovvero dalla volontà di allargare la famiglia accogliendo un altro membro a tutti gli effetti, che ha i suoi bisogni, necessità e diritto ad una vita felice, in particolare per quanto riguarda i cani che proponiamo noi che provengono dal canile.
Se questa è la vostra reale motivazione, aggiungiamo solamente che 𝗲̀ 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗼𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝘂𝗻𝗼 𝗿𝗶𝗰𝗵𝗶𝗲𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗼 e all’equipe che sicuramente avrà in carico il bambino e 𝗳𝗮𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗲𝗴𝘂𝗶𝗿𝗲 𝗱𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 per l’inserimento del cane in casa, 𝘀𝗶𝗮 𝗲𝗱𝘂𝗰𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗰𝗶𝗻𝗼𝗳𝗶𝗹𝗶 che possano aiutarvi a comprendere e comunicare con il cane nel modo corretto, 𝘀𝗶𝗮 𝗽𝗿𝗼𝗳𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗻𝗶𝘁𝗮𝗿𝗶o che possano aiutare nella gestione del bambino.
⚠️Ci teniamo a fare una ulteriore considerazione. Il riconoscimento dell’efficacia degli Interventi Assistiti con gli animali (pet therapy) ed in particolare con il cane, ha portato spesso a pensare, in modo del tutto errato, che la sola presenza dell’animale in casa possa apportare un beneficio o essere addirittura terapeutica in condizioni di disabilità o anche di disagio emotivo o psicologico. Bisogna invece considerare che, quando si parla di #PetTherapy, si definisce una terapia in cui la relazione tra cane e bambino/persona apporta dei benefici perché strutturata all’interno di un contesto sotto controllo, in cui professionisti facenti parte di un’equipe collaborano tra di loro organizzando attività, ponendosi obiettivi, e stabiliscono le modalità di intervento, in tempi e luoghi ben definiti.
Quando si stabilisce una nuova relazione creandosi delle aspettative su quello che l’altro dovrà dare a me, sia esso cane, figlio/a, compagno/a, amici, il presupposto è sempre sbagliato e sarà inevitabilmente una relazione poco equilibrata e tendenzialmente fallimentare.
In presenza di disabilità dello sviluppo particolarmente complesse come l’autismo o il disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, la scelta di accogliere un animale in casa deve essere ancora più ponderata, poiché non solo potrebbe non apportare alcun beneficio ma essere in talune circostanze anche sfavorevole ed accentuare le criticità già presenti.
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Fermo restando che le nostre valutazioni sono fatte nei canili e quindi in un contesto di reclusione dove gli animali non possono esprimersi in pieno, abbiamo senz’altro dei cani che possono essere compatibili con la tua richiesta.
Ovviamente dobbiamo approfondire, come per qualsiasi adozione responsabile che portiamo a termine, non solo le caratteristiche di quel cane che proponiamo, magari un soggetto adulto appartenente a delle razze o mix di esse di indole tranquilla, ma anche le abitudini, l’età e le aspettative di tuo padre. Ti consigliamo pertanto di metterci in contatto direttamente con lui in modo tale che i nostri volontari del settore adozioni, formati su questo, possano trovare il cane giusto.
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Salve,
può sembrare una risposta dura, ma nessun cane può essere gestito in autonomia da un bambino di 11 anni!
La responsabilità dell’adozione e della cura di un cane è e deve essere sempre in carico all’adulto. Spesso la scelta di prendere un cane è dettata da un capriccio del momento, così come si può chiedere di avere un giocattolo o un altro oggetto desiderato, ma gli animali non sono esseri inanimati e non possono poi essere messi da una parte se non si ha più voglia di giocare o stare con lui.
Come associazione ci riserviamo di fare considerazioni caso per caso, poiché, per ovvie ragioni, non è possibile testare a priori l’interazione tra bambini e cani che si trovano in canile.
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Cara Valeria, la leishmania è una malattia cronica che va tenuta sotto controllo nel tempo con analisi del sangue periodiche, solitamente ogni 6 mesi. Per quanto riguarda l’impegno in più che comporta l’adozione di un cane con questa patologia, non è possibile dare una risposta valida per tutti i casi, poiché la leishmania si manifesta sotto diverse forme ed ogni caso è a sé.
Ci sono casi molto semplici da gestire ed altri più complessi. Un cane che è stato trattato e che viene protetto con antiparassitari specifici non costituisce assolutamente un pericolo per le persone e per gli altri animali eventualmente già presenti in famiglia. La leishmania non viene trasmessa dal cane per via diretta, ma occorre sempre la presenza del pappatacio vettore.
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Cara amica,
La scelta di prendere con sé un cane deve essere sempre valutata con responsabilità e attenzione, da parte di tutti i membri della famiglia, a prescindere da dove l’animale venga preso.
Nel momento in cui tutti si è concordi in questa scelta, prendere un cane dal canile è un gesto bellissimo ed un vero atto d’amore. La stragrande maggioranza dei cani che si trovano in canile provengono da abbandoni e rinunce di proprietà per i motivi più svariati. I cani che si trovano in canile possono essere problematici, è vero, esattamente come lo possono essere tutti gli altri. ALFA valuta, attraverso i propri volontari specializzati, gli animali presenti, stilando un profilo comportamentale per ognuno di loro, individuando percorsi di socializzazione e di recupero, qualora ve ne fosse la necessità. Cerchiamo di trovare il cane giusto per la famiglia giusta, in modo tale che la gioia dell’animale che lascia il canile sia la stessa delle persone che lo accolgono. Il settore adozioni valuta accuratamente le richieste consigliando e stando vicino alla famiglia in tutto il percorso dell’adozione, prima, durante ma anche dopo supportando sempre per ogni necessità.
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Caro amico, Riguardo il suo desiderio di avere un cane che possa condividere con lei una casa piccola occorre valutare non soltanto la taglia ma soprattutto le caratteristiche ed il temperamento del cane. Al cane non interessa avere tanto spazio a disposizione ma tempo in compagnia, con passeggiate e attività condivise, pensi a quanti cani fanno una vita davvero triste e misera da soli tutto il giorno in grandi giardini! Riguardo gli spostamenti occorre capire se questi sono effettuati in aereo o con altri mezzi. In aereo ad esempio, per portare con sé in cabina un cane, è solitamente richiesto dalle compagnie che l’animale non superi i 7 kg di peso.
Rosanna Cabasino, palermitana, classe ‘78 è al fianco degli animali abbandonati dal ’98.
Entra in contatto con la disperazione dei cani abbandonati in Sicilia, svolgendo volontariato attivo in un territorio duro
e in un periodo in cui il randagismo era una piaga incontrastata dell’isola.
Dopo la laurea in lettere ed un master ad Urbino nel non-profit, si trasferisce a Roma dove lavora per diversi anni presso la sede nazionale di un’associazione animalista.
Contribuisce a fondare ALFA nel 2012, diventando responsabile di uno dei settori chiave della nostra associazione: le adozioni.
Coordina il gruppo di volontari del Settore Adozioni con passione e supporta gli adottanti con grande professionalità, affinché ciascun animale trovi la famiglia giusta che lo accolga con amore e consapevolezza.
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